domenica 28 ottobre 2012

Esame superato

Fiorentina - Lazio = 2-0

Eccola la vittoria contro una big, o almeno presunta tale per diritto di classifica.
Eccolo il contro-contrappasso per i torti arbitrali subiti nelle scorse settimane.
Eccoli i tre punti che significano un balzo di tre gradini sulla scala per l'Europa.

Oggi i conti tornano. Una partita mirabilmente variegata, che vale il biglietto e l'acqua presa allo stadio. C'è il thriller dell'ennesimo rigore sbagliato; la gioia per la magia del ragazzino, che sta (mi auguro) faticosamente cercando di recuperare l'amore di Firenze, e che Firenze piano piano comincia ad apprezzare; ci sono 25 minuti difficili, che nobilitano la vittoria finale, ma che non portano, alla fine, troppe preoccupazioni per l'Emiliano di Fiesole; e poi c'è l'arbitro, che non vede, finge di non vedere, interpreta  nella maniera giusta per noi, una palla-gomito in aria, e poi, vede un fuorigioco laziale ben difficile da condividere... Ammettiamolo: il calcio è questo, e fare la voce grossa dopo tanti torti subiti a questo serve, perchè bene o male, se si è nel dubbio, si decida per la soluzione meno dolorosa per chi di dolori ne ha subiti troppi; ed in questo caso non è da cercare il dolo, ma il ben noto "poggio e buca fa' pari"...

Ma Bergonzi non scende dal palcoscenico, perchè, sollevato di peso dal boato del Franchi, estrae il doppio giallo per Ledesma, e poco dopo anche il rosso diretto per Hernanes: qui i puristi del regolamento non avranno niente da eccepire; di nuovo, invece, quelli della logica, me compreso, storcono il naso specie sulla seconda decisione: Hernanes fa una brutta forbice, è vero, ma con la Lazio in 10 e 10 minuti da giocare, forse, ci si poteva limitare al giallo. E con questo chiudo, ho concesso fin troppo a De Coubertin. Anche perche' ci sarebbe da registrare un rigorino su Jovetic, bello netto, e non fischiato... Sempre per il concetto del poggio e della buca...

Gli ultimi minuti sono tutti nostri, non poteva essere altrimenti: entra il 10 e in 10 minuti fa vedere quello che vale, come già aveva fatto nei 12 minuti giocati alla prima di campionato... verrebbe spontaneo suggerire un'entrata fissa sempre e solo al 30imo della ripresa; ma scherzi a parte, quando potremo contare su di lui, in forma, dal primo minuto, allora si che il centrocampo farà ballare e divertire.

E poi c'è Lucatoni... che dire? Amarcord: gol così li segnava anni luce fà, ma visto che li segna ancora, che quando entra sputa l'anima per il colore viola, come si fa a non riconoscere che il suo ritorno è l'ennesima mossa azzeccata del trio Macià-Pradè-DV. Questa volta il suo ingresso si è anche ben inserito nella trama tattica classica del Montella-pensiero, eludendo quella sensazione, avuta nelle precedenti occasioni, che la sua presenza ispirasse un asfittico gioco sullo stile "lanci lunghi".

E concedetemi anche una menzione d'onore alla difesa: giocatori tutti nuovi, che un paio di occasioni le hanno concesse, è vero, ma che danno un'impressione di solidità sempre crescente, e che da anni mancava... Certo non hanno fatto sentire l'assenza della grinta di Facundo.

Ora ci manca un passo importante e fondamentale per chi cerca gloria: andare ad imporsi su un campo difficile, in una stadio bolgia con tifoseria a due metri che ti urla sul grugno, magari contro una squadra blasonata e storica, ma che tatticamente è alla tua portata... vediamo un po'... apriamo il calendario... toh, ma guarda, giovedì c'è il Genoa!

domenica 21 ottobre 2012

Ultima chiamata...

Chievo - Fiorentina = 1-1

Viste le cospicue partecipazioni azionarie nella luccicante rivale delle FS, i DellaValle, di treni, un po' dovrebbero intendersene; e Andrea, guardando la partita di oggi, avrà sicuramente pensato che il treno delle grandi stava abbandonando il binario 1 di Firenze Santa Maria Novella, lasciando la Fiorentina ferma sulla pensilina, distratta con le spalle girate, intenta a infilare un euro nella macchinetta per un ultimo caffè... Ebbene, per nostra fortuna, il macchinista ha avuto un ripensamento, ed il treno ha rallentato ancor prima di uscire dalla stazione.

A così poche giornate dall'inizio del campionato, siamo a questo punto: fermi sul marciapiede, con questo bell'Italo, dal colore tanto accattivamente, che sbuffa a pochi metri (diciamo 6), scalda i motori, ma ancora ci aspetta, e noi che dobbiamo decidere se salirci sopra, o farlo partire definitivamente, e aspettare il prossimo passaggio, con il classico e anonimo Regionale. E' sicuro che non siamo ai livelli dei puzzolenti carri bestiame che ci scorrazzavano per lo Stivale gli scorsi anni, ma il luccichio della Business Class, per il momento, lo vediamo solo da lontano. La distanza dalla classifica che conta è già enorme, mentre sul binario per l'Europa meno nobile i viaggiatori cominciano ad accalcarsi in modo preoccupante.

E allora guardiamo a questo viandante vestito di viola, con la valigia in mano, e vediamo una creatura ancora un po' embrionale, che non può prescindere dalle giocate di Jovetic, Valero e Pizarro, ma deve assolutamente trovare strade alternative che la portino alla rete; il problema è sempre il solito, e rischia di diventare un tormentone: se non segna il montenegrino, il risultato non arriva. Spesso si aggiungono problematiche corollarie: oggi il palo che dice di no a Mastro Luca, poi il fischietto che non fischia un rigore grosso come un condominio, ma il risultato comincia ad apparire troppo scontato... Quel pareggino incolore che era l'incubo di inutilità alla vigilia, ci viene servito su un vassoio che conosciamo fin troppo bene.

Quindi, ragazzi, per la prima e, si spera, ultima volta: il treno sta fischiando, lasciate stare il caffè e quel misero euro che avete imbucato nella macchinetta, ma aprite gli occhi e cominciate a correre...

domenica 7 ottobre 2012

Ci siamo anche noi...

Fiorentina - Bologna = 1-0

Indovinello:
qual'è quella squadra che domina il gioco per 90 minuti, fa lustrare gli occhi anche dei tifosi dai palati più fini, crea diciotto azioni d'attacco, spreca due o tre palle in solitaria con il portiere avversario, e segna un solo misero golletto, che per fortuna, questa volta, vale i tre punti?
Risposta facile facile...

Tutto bello, questo pomeriggio al Franchi; c'è la curiosità di vedere dall'inizio un paio di nuovi figuri, un difensore montenegrino con la faccia tutta spigoli e un cileno che Youtube racconta essere un fenomeno; poi c'è quel Luca nazionale che fa da nonno, e guida la truppa all'ingresso in campo, sulle note di Parigi, suscitando ricordi mai sopiti... Va bene la lieve tensione da derby, un appellativo che serve per nobilitare l'incrocio con una cugina poco blasonata, che altrimenti risulterebbe ben poco stimolante... Va bene il clima generale, sia termico che emotivo... Va bene il risultato, che si mette subito nel modo giusto per il solito tocco di fino dell'altro montenegrino, quello dai piedi buoni.

Poi, con il calare del sole e del fresco, con le azioni viola che si susseguono con cadenza mitragliante, ma con la palla che non entra, con il solito Orsato che ha provato a guastare la festa, qua e là sugli spalti saltavano fuori i soliti corvi, con la solita vecchia storia della "legge del calcio", del "gol sbagliato, gol subito"... Ma stavolta sulla regola ha avuto la meglio l'eccezione, c'è stata una giustizia calcistica, e i tre punti sono finiti nel carniere viola.

Ora, però, ragazzi, per cortesia, non sfidiamo più la sorte! quando la dea Eupalla ci presenterà di nuovo davanti un così perfetto e tranquillo pomeriggio di calcio, e avrà così tanta voglia di premiare i vostri colpi di tacco, sombreri, rabone, doppi passi, cogliete l'occasione al volo, aggiustate la mira, cercate la freddezza necessaria, e concretizzate almeno un terzo delle palle gol che riuscite a crearvi.

Comunque sia, dopo sette partite, il dato è certo... pur con i pochi gol, quasi tutti con la stessa firma, la Fiorentina quest'anno alza la mano e nemmeno troppo timidamente dice "Presente!". Se poi l'appello sarà quello per l'Europa, magari per l'Europa che conta, o semplicemente per le menzioni d'onore a fine giornata, beh, questo, come diceva un vate canoro, lo scopriremo solo vivendo.

mercoledì 3 ottobre 2012

Sono Razzi nostri...


Siamo italiani, e come tali affondiamo le radici della nostra cultura, e del nostro essere Stato, nella civiltà Romanica, con qualche sprazzo di influenza Ellenica. Nel Foro romano risuonavano le appassionate dissertazioni di Cicerone, Seneca, Giulio Cesare... Le loro parole rimanevano scolpite nel marmo e nelle menti. Ma senza scomodare questi illustri mezzi busti dal loro riposo eterno, statisti del calibro di Cavour, Giolitti, DeGasperi, hanno illuminato le platee della Roma istituzionale, rappresentando in degno modo il Popolo che li aveva eletti...
E ora cosa rimane di tutto ciò? Una cricca di profittatori inchiodati agli scranni, lontani anni luce dalla perizia politica, dall'onestà perlomeno culturale, dalla dialettica di tali predecessori. Ora ci rimangono i ladrocini e gli sperperi di questi saccenti ignoranti, che suonano come beffa per i concittadini, alle prese giorno dopo giorno con la quadratura del cerchio del bilancio familiare in "so turbolent time". Ora ci rimane la rabbia bipartisan e senza colori politici nei confronti di una classe, o per meglio dire, combriccola politica che tutto fa, fuorché togliersi privilegi....  
Ora ci rimane l'Onorevole (sigh!) Razzi... Udite questo fine oratore, conterraneo di Crispi e Pirandello, forse discendente di Archimede ed Empedocle... Udite e ridete, o, più probabilmente udite ed inorridite.....


Stupiti? E di che?... Costui si era già fatto notare qualche tempo fa con questa pregevole confessione sulla missione che lo animava nella carriera di deputato:



...Che tristezza...