giovedì 31 ottobre 2013

Dark Side of the Moon

Fiorentina - Napoli = 1-2


Si, è vero: siamo stati derubati. E siamo tremendamente imbufaliti.
Perché l'ennesimo rigore solare, il secondo a tempo scaduto, che ci priva di punti preziosi e gloria, è un insulto!
Perché la beffa dell'annesso cartellino rosso a Cuadrado, ci toglie con sistematicità preziose forze per il match di SanSiro.
Perché quando Braschi decide di inviare un novellino ad arbitrare la partita più importante della giornata, sa già che crea le premesse per un pastrocchio.

Perché il 69% di possesso palla, parla con freddezza numerica di un predominio di gioco evidente.
Perché il palo sotto la Fiesole trema ancora.
Perché tutto mi potevo aspettare, fuorché il sacchiano Rafa, proprio sotto gli occhi del suo mentore, decidesse di seguire il manuale del calcio Trapattoniano.
Perché la supponenza della schiera di scribacchini ed ex gobbi-napoletani, arbitrati dalla solita bellona, che si mettono a polemizzare con DellaValle dagli studi SKY, negando l'evidenza di una realtà, è disgustosa, e offende tutti quelli che, come me, ogni mese volontariamente si tassano per un abbonamento, per poi assistere a questa gara di parzialità e pregiudizi.

Ma lasciato sfogare il cuore viola, guardando a questa che è la faccia più visibile, oggi, della luna, dobbiamo assolutamente guardare anche il lato più oscuro, quello più preoccupante per le nostre ambizioni. Perché, se dopo l'impresa contro i bianco-neri di Torino, avevo detto che la Fortuna aveva aiutato gli audaci, ecco, questa volta, audaci non lo siamo stati. Montella non è riuscito a leggere tatticamente la partita, e nonostante il predominio territoriale, nonostante il rigore negato, non mi sento proprio di dire che questa batosta non ce la siamo meritata.
Il gioco asfittico che abbiamo mostrato ieri andava necessariamente aggiustato, una volta appurata l'evidenza dell'inaspettato difensivismo partenopeo; inutile tutto quel giro-palla in orizzontale, senza che gli spenti Aquilani e Pizarro riuscissero mai a verticalizzare; isolato il povero Rossi, ingabbiato e costretto sempre a venire a prendersi palla sulla tre-quarti, spalle alla porta; murati sistematicamente Cuadrado e Joaquin con il semplice intasamento delle corsie esterne; banali, troppo, i due errori della difesa, nelle uniche occasioni in cui è stata veramente messa alla prova...
Era forse più utile inserire una vera punta, un Rebic, che creasse spazi per gli inserimenti centrali, opportunità di maggior verticalizzazione e qualche opzione di testa, sui calci piazzati.

Insomma, siamo ancora al palo, e non quello di Cuadrado: se si vuol alzare l'asticella, bisogna anche essere disposti a mettere maggior concentrazione, potenza nei muscoli, cambiare la tattica di rincorsa, e focalizzarsi su quel salto più in alto necessario per volare fra le grandi.


domenica 20 ottobre 2013

STORICA

Fiorentina - Juventus = 4-2



Il cuore stenta a ritrovare i suoi battiti normali, le dita fremono sulla tastiera, anch'esse, come il resto del corpo, ebbre di adrenalina.
La consapevolezza è quella di aver visto un pezzo di storia del calcio, dipanarsi inesplicabile davanti allo sguardo ipnotizzato di chi, ormai certo di assistere all'ennesima disfatta, ultima di una lunga serie di delusioni, si ritrova invece trasportato sulle ali di un'emozione unica, a sorvolare 25 minuti di giubilo, di estasi.
Questa è storia, perchè come tutti ci ricordiamo il micidiale Del Piero che martella il terzo chiodo su un pomeriggio dicembrino di tanti anni fa, il divino Borgo che ci fa godere all'ultimo minuto, Bati che sale in cielo sotto i riflettori, così, ora, indelebile nel nostro forziere dei ricordi, ci sarà questa storta Fiorentina, inesistente per 60 minuti, che decide di prender spunto da un paio di belle parate del tanto criticato Neto, e si fa prendere per mano da un ragazzo dagli occhi puliti, dal nome italico, che ogni volta che insacca la palla esplode la gioia alzando gli occhi al padre che non c'è più.
Questa è la storia di tanti pomeriggi grigi, passati a masticare amaro, a rammaricarsi per le fortune degli altri.
E' la storia del calcio per antonomasia, dell'imprevedibilità che lo rende tanto diverso, e tanto più appassionante, di tanti altri pseudo-sport, soporiferi quanto una dose di Tavor.
Questa è la storia di un dietro-front improvviso: dalle rive dello Stige, Caronte ci ha guardato, ci ha valutato, ha tentato di batterci col remo, poi ci ha salutato con la manaccia, e mentre noi salivamo su a riveder le stelle, ha caricato tutta la truppa bianco-nera, con il simpatico Conte in testa, per traghettarli verso il loro personale inferno dorato.
Questa è la storia di tanti cuori viola, convinti che tutto fosse finito, quando tutto doveva cominciare, che ci fosse da scalare un monte Everest, e che per farlo si avessero solo corde vecchie e sfilacciate. Ma l'Everest è stato scalato, e alla fine, anzi, sembrava che i nostri avessero forze per abbordare anche il K2... poi il buon Rizzoli ha fischiato tre volte... E la festa è iniziata.
Ora teniamo pure il sorriso stampato sul volto per qualche giorno, ma non ubriachiamoci. C'è tanto da fare, tanto seguito da dare a questo colpo di coda. Questi audaci che si son fatti, oggi, aiutare dalla Fortuna, devono avere alti obiettivi. Già Giovedì c'è una partitella con una squadra il cui nome ricorda il Natale, ma guai a spolverarla di zucchero a velo. Va mangiata a grandi morsi!
E per questo pomeriggio unico, Grazie Fiorentina!

martedì 1 ottobre 2013

Bubba e il Figliol Prodigo

Fiorentina - Parma = 2-2


Nella nostra squadra di calcio amatoriale, ha avuto una lunghissima militanza uno dei personaggi più caratteristici del paese: il soprannome, Bubba, era tutto un programma, e la diceva lunga sulle sue caratteristiche fisiche. Il suo ruolo storico, il secondo (a volte terzo) portiere. Una delle sue peculiarità, le poche volte che per necessità entrava nella rosa dei titolari, era una certa propensione al cosiddetto "gol a voragine": palla crossata a palombella, spesso dalla tre-quarti, lui che alza il faccione verso il sole e l'agognata sfera, le braccia ben ferme lungo i fianchi, il battezzarla fuori, fuori dal campo, dalla portata della testa degli avversari, ben lontana dal toccare la rete gagliardamente difesa, addirittura volgere, ad un certo punto, le spalle al pericolo, quasi sbeffeggiandolo, e l'esito inevitabile del più ridicolo dei gol subiti.
Ma Bubba era, ed è, un quintale di ragazzone volenteroso e autodidatta, cui nessuno ha mai insegnato veramente i fondamenti del mestiere. Non è mai stato baciato dal sole brasiliano, non ha mai avuto, sotto quel sole, un allenatore dedicato, una scuola di vita e di pallone, che lo ha portato a difendere la porta della nazionale verde-oro. Inspiegabile, quindi, il perché ieri fra i pali della Fiorentina ci sia finito proprio lui, il Bubba di verde vestito, pronto come suo solito, a subire il gollonzo a voragine.

È evidente che Neto ha chiuso con la titolarità gigliata, ma per forza di cose, e per gli unici errori del mercato estivo, gli verrà necessariamente concesso un lungo extra-time, almeno fino a Gennaio, almeno finché, forse proprio dal Brasile, non arriverà un vero portiere.

Ma la bacchetta del severo maestro si deve abbattere sulle dita di tutti coloro che, insieme a Neto, hanno gettato al vento questi maledetti tre punti, che hanno regalato un tempo ad un impalpabile Parma, e soprattutto due fatidici minuti, sprecati a cercare inutili sfondamenti, invece di comode meline. Ecco, a questi ragazzi insegniamo un po' di melina, che non è una piccola mela, cari Alonso e Rebic, ma una fredda e adulta gestione del risultato.

E concludo con una citazione biblica:

"... il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa... "

....forza Juan Manuel, se questa è la Fiorentina, abbiamo enorme bisogno del tuo antico ghigno, delle tue furiose galoppate e dei cross pennellati... Ricordati chi e come eri, e continua a credere di poter plasmare la tua testolina matta!