giovedì 28 novembre 2013

La Morte Rossa


Ooooh, via, ora finalmente l'obiettivo Berlusca è stato fatto fuori...
Ci sarebbe quella sciocchezzuola della ripresa del Paese, degli italiani sempre più poveri e incazzati, delle extra-tasse dai nomi stravaganti... Ma fate con calma, eh... magari subito dopo esservi scolati lo champagne dei brindisini ci fate una pensatina.
Altrimenti, sai che si fa, non pensateci per niente, state li a pascervi sui vostri scranni, tanto tra poco si vota di nuovo... ci penseranno i prossimi eletti.

E voi che in quell'aula senatoriale avete esultato a pugno chiuso, magari lo sapete che il concetto dell'immunità e del non decadimento della carica, che tanto avete osteggiato, era stato pensato proprio per difenderci da quelli che, 70 anni fa, il pugno, il braccio, lo alzavano con molto più vigore e consapevolezza di voi.



Ah, e tu popolino esultante, guardati intorno: c'è una gran festa, tutti ballano, si abbracciano, brindano: intorno al principe Prospero da Firenze, son tutti convinti di un nuovo inizio; ma se aguzzi la vista, vedrai che fra la folla esultante cammina un invitato alquanto strano: avvolto in un sudario macchiato di sangue e con un'orribile maschera cadaverica, si aggira per le sette stanze della bella Italia.
Quindi, ora ridi e spingi la peste fuori dal palazzo, ma presta attenzione, perché la Morte Rossa, quella, non l'hai scacciata.

domenica 3 novembre 2013

...Al largo dei Bastioni di Orione

Milan - Fiorentina = 0-2

...Ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Una sfrontata compagine di giocatori di bianco e viola vestiti, ognuno vero e sperato amico, fratello, cugino di ogni tifoso della Fiorentina, che insensibile a chi, come me, voleva metterla sui nervi e sul sospetto, con grande freddezza fa propri tre punti solo a posteriori apparentementi facili.


Un argentino del barrio, che, portavoce di noi tutti, a petto in fuori affronta il nero iper-griffato, e con il sorrisetto sarcastico sulle labbra, lo rimette al suo posto, lo ridicolizza così come egli merita.
Ho visto la Fiorentina passeggiare sulle rovine di questo Milan irriconoscibile, incapace per demeriti propri, e per indubbi meriti viola, di impensierire una volta una il ragazzo brasiliano, quello con i guantoni.
E dall'altra parte ho visto, vedo, una favola bella, che forse pochi conoscono: un ragazzo, anch'egli brasiliano, scovato dall'ex Corvino su uno spelacchiato campetto di periferia, fatto giocare in Primavera gigliata, poi rispedito in Brasile per farsi le ossa, riaggregato nuovamente, più per penuria di attaccanti veri, che per reale speranza tattica. Ed il ragazzo, invece, piace ogni volta che scende in campo, perchè lo fa senza alcuna paura, trasudando voglia di pallone.

Ho visto Montolivo prigioniero della sua scelta, che guarda dal basso un gigante come Borja Valero, e rimane in mezzo all'irriverente torello dei cinici di Firenze.
Ho visto una Fiorentina non bella (perchè per il bel calcio c'è tempo), zeppa di riserve (subito perde anche l'alfiere Ambrosini), che pertanto si presenta al cospetto dei rosso-neri come l'agnello sacrificale; e invece la si scopre toro, grintosa e concentrata quanto basta per sfruttare almeno un paio dei numerosi errori del diavolo.
Tutti questi momenti non andranno perduti nel tempo. Non è tempo di morire: rientriamo nell'atmosfera terrestre con questi 21 punti che, alla luce delle lunghe assenze di Gomez e Cuadrado, delle scellerate scelte arbitrali che, di punti, ce ne hanno tolti almeno 4, delle numerose partite con squadre di vertice ormai alle spalle, sono 21 perle.
Attendiamo tempi ancora migliori, attendiamo il crucco ispanico ed il suo bagaglio di gol promessi, attendiamo il miglior Cuadrado e la diga Ambrosini; attendiamo ancora, insomma, la miglior Fiorentina, ma oggi ci possiamo godere questa che, udite udite, sarebbe la peggiore.