venerdì 27 dicembre 2013

34


1. il sole del Brasile
2. il tuo sorriso che lo rispecchia
3. la parola mamma ripetuta all'infinito
4. i tuoi riccioli ribelli
5. i tuoi "occhi dolci"
6. i tuoi occhi seri
7. anni della piccola peste
8. il tuo non piacersi mai
9. pelle d'ambra e Ambra sulla pelle
10. il cuoricino sul collo
11. un vestito bianco con mille lacci
12. tu che ruoti come un girasole
13. labbra disegnate
14. risata travolgente
15. una lacrima che togli con rabbia
16. abbraccio nel buio della notte
17. le tue notti insonni
18. le domeniche pomeriggio di sonno recuperato
19. mani che mi tagliano i capelli
20. piedi nudi sulla sabbia
21. una piscina d'estate
22. viaggi in auto
23. un volo oltreoceano verso una vita insieme
24. parole che bruciano
25. silenzi che parlano
26. parole con le doppie mancate
27. ciocca di capelli su un occhio
28. voglia di cioccolata bianca
29. freddo anche d'Estate
30. il valore dell'amicizia
31. il caffè anche se il caffè non ti piace
32. La parola Amore
33. il tuo cuore grande
34. i tuoi anni oggi....

Pronto ad aggiungere le tue meraviglie anno dopo anno..... Buon Compleanno, mia Metà di tutto il resto....

martedì 24 dicembre 2013

Buon Natale



... Che freddo! forse corriamo troppo veloci, e a quest'altezza il respiro si congela prima di uscire dalla bocca... Ho il naso ghiacciato, e il sedere intorpidito ridotto ad un freddo cubetto... prima o poi dovrò pur decidermi a modificare questa vecchia slitta: ci vorrebbe un caldo cabinato, con belle poltrone Frau e frigobar ben fornito... o forse sto diventando troppo vecchio per questo lavoraccio.
Se penso ai bei tempi, quando tutti mi aspettavano con il naso all'insù, passando notti di vigilia insonni... e non parlo mica solo dei bambini, che oggi se credono in me son talmente piccoli da pedalare solo su tre ruote!
Brrr... che freddo... e questa giubba che ha più rammendi che cuciture? L'ultima toppa me la son dovuta cucire addirittura da solo... Da quando quegli odiosi ometti verdi hanno scoperto il sindacato, passano tutto Dicembre in sciopero... Io no, non posso certo mettermi in malattia, prendermi questo unico giorno di ferie, perchè questo è il mio unico giorno di lavoro... O almeno così sembra. Non pensano, gli altri, i non-credenti, che ogni secondo dell'anno io son sempre li, ad ascoltare miliardi di vocine che rimbombano nel cervello, a chiedere quello che nessuno concede, eterno parafulmine di mille voglie. E mi tocca ascoltare anche le voci più adulte, che masticano amaro e chiedono "se almeno esistesse... se fosse così semplice...". Non posso dormire nemmeno la notte, su al Polo, primo perchè la notte è un concetto piuttosto, per così dire, dilatato, a quelle latitudini; secondo perchè a casa delle vocine è sempre giorno, oppure anche quando dormono, sognano e chiedono!
Su, via... Ma guarda tu come zoppica Vixen, e Rudolph?... troppo vecchia ormai... chissà se mi regge ancora qualche stagione, magari fino al 2200, mi basterebbe.
Eccoci. Li sotto finisce la Svizzera... lavoretto facile, bambini felici, ben paffuti e caldi nelle loro casette ricche di Franchi.
Qualche secondo e siamo nel paese del guanto... Io lo chiamo così perchè a vederlo da qui, dall'alto, sembra un guanto con pollice e indice tesi... Chissà perchè lo chiamano Stivale, forse perchè lo guardano dalla parte sbagliata.
Qui il lavoro comincia a farsi più complicato... Lo so, lo sento... Troppi bimbi che avvertono il peso del nervosismo e delle preoccupazioni dei grandi... Questa è una terra che mi è sempre piaciuta: calda, quando io odio il freddo; amichevole, quando io amo gli amici; ma deve ritrovarsi, perchè ogni anno, attraversando questo confine, la vedo sempre più vicina al centro di una brutta spirale.
Perchè queste sensazioni mi entrano nelle ossa più del freddo di questi 20,000 metri di quota. Perchè alla fine non sono io che regalo felicità, giochi, brutti maglioni, ceste di frutti e casse di vino: io sono solo l'emblema di una Festa che non festeggia me, bensì il Natale, appunto, di Uno di me molto più in alto. Ma sono io che passo veloce sopra le vostre testoline, e sono io che, tramite voi, esprimo forte sempre il solito desiderio, che, inconsapevoli, ripetete di bocca in bocca, di abbraccio in abbraccio, di bacio in bacio:
Buon Natale