mercoledì 21 ottobre 2020

Fantapolitica

 


13 Agosto 2019

L’aria è pesante e carica di fumo di sigaretta, nella sala riunioni più interna del complesso dello Zhongnanhai, a Beijing.

Xi Jinping scruta per l’ennesima volta i grafici sullo schermo gigante di fronte all’enorme tavolo riunioni, circondato da un ristretto gruppo di persone, accuratamente selezionate fra i 35 Ministri del Consiglio di Stato. 

Alla fine, esclama:

“Quanto sono affidabili i modelli di calcolo?”

Il Ministro degli Affari Esteri, Wang Yi, appare sicuro di sè, drizza le spalle:

“Tutte le proiezioni da qui a tre anni portano allo stesso risultato, Presidente.”

“Mi preoccupa ancora la stima ottimistica sui decessi e sull’andamento su territorio cinese… Come può essere così diversa rispetto a quanto prevediamo per il resto del Mondo?”

Fissa lo sguardo sul Ministro della Sanità, Ma Xiaowei, che, fronte imperlata di sudore, risponde:

“Vede, Presidente, semplicemente perché noi sappiamo cosa abbiamo di fronte e perché possiamo adottare contromisure inimmaginabili per il resto dei paesi civili. Rilasciando l’Agente verso la fine di Ottobre, la diffusione sarebbe esponenziale nella regione di Wuhan, ma controllata in base alla nostra risposta, e in lenta espansione nelle altre aree dove prevediamo di consentire la libera circolazione.”

Xiaowei clicca su una piccola tastiera, facendo ripartire per l’ennesima volta la simulazione a video: compare una mappa della Cina su sfondo nero, con una macchia rossa in corrispondenza della citta di Wuhan; vicino alla macchia, numeri in progressiva crescita, mentre in alto a destra un box scandisce il passare dei giorni; sporadicamente, altre macchie cominciano a comparire nei pressi di altre città vicine, e anche in corrispondenza di Beijing.

“A partire da fine Dicembre, una volta che i primi clusters si saranno presentati in tutto il mondo, cominceremo ad attuare le misure repressive urgenti, ovviamente con largo utilizzo dell’esercito e delle forze di polizia locali, indispensabili per chiudere la cintura di sicurezza e confinare la popolazione della Zona 1 nelle proprie abitazioni. Allo stesso tempo, attueremo i protocolli sanitari sui quali stiamo lavorando da mesi, e completeremo la costruzione dei nuovi reparti di terapia per i contagi critici.”

Sulla mappa, le macchie rosse, in veloce crescita fino a qualche istante prima, rallentano fino a fermarsi.

“Poi da metà Gennaio prevediamo l’inizio della veloce regressione. Ad inizio Marzo le proiezioni rassicurano che i casi sull’intero territorio cinese saranno solo poche decine. Al termine della nostra emergenza, stimiamo circa 100,000 casi totali e meno di 10,000 decessi.”

“Per favore, Xiaowei, passi di nuovo all’evoluzione nel resto del mondo…”

Un nuovo clic di Ma Xiaowei, e la mappa si allarga all’intero globo; il box torna a Dicembre 2019, e appaiono macchioline rosse sporadiche un po’ ovunque, in Europa, negli Stati Uniti, in Africa, in India, in Russia.

“ Anche se lasceremo trapelare informazioni, pur se molto limitate, il mondo sarà totalmente impreparato alla contagiosità di questa sindrome respitoria…”

Ovunque sulla mappa, le macchie si allargano, man mano che i giorni scorrono nel box, passando dall’inverno alla primavera; gli Stati Uniti presentano ora larghi territori virati in rosso, l’Europa sembra un’unica macchia rossa. Le macchie pulsano, sembrano rallentare durante l’Estate, ma da Settembre le dimensioni, e i numeri che scandiscono contagi e decessi, riprendono a salire vertiginosamente.

Wang Yi prende di nuovo la parola:

“L’evoluzione sarà esponenziale e quasi incontrollata, perché prevediamo molti contrasti e differenze di approccio nell’affrontare il virus, e l'assenza di un piano coordinato comune, con molti paesi che imporrano blandi lock down (niente a che vedere con quanto attueremo noi), altri che avranno risposte più leggere, altri ancora che cercheranno di minimizzare il problema. Quando i paesi più civilizzati capiranno che il vero rischio, più che la mortalità, è il blocco della sanità, cercheranno di correre ai ripari acutizzando i lock down interni, annullando la vita sociale, e colpendo di conseguenza gli scambi commerciali; sarà un effetto domino, e allora le più grandi economie mondiali risulteranno in pochi mesi paralizzate.”

“Fermi la simulazione…”

Il Ministro della Sanità obbedisce: il box in alto indica il 2 Novembre 2020. Il mondo appare butterato da enormi macchie rosse, ad eccezione della Cina; in un box in basso, numeri impetuosi riepilogano le stime: 50 milioni di casi positivi… 1 milione e 300 mila decessi….

Wang Yi si protende sul tavolo:

“Presidente, la sua riluttanza è comprensibile, di fronte a questa proiezione, ma si concentri sul nostro Paese, sul nostro Popolo, sulla nostra Economia. Per il resto del Mondo sarà un uragano, ma per noi un semplice acquazzone. E il futuro sarà luminoso per la Cina: le proiezioni di crescita economica sono entusiasmanti già solo per fine 2020; dopo il primo trimestre saremo già fuori dal breve periodo di fisiologica crisi, e vedremo già un rimbalzo che stimiamo intorno al 5%; negli anni seguenti, poi, con il mondo economicamente in ginocchio, la nostra supremazia sarà ineguagliabile, e detteremo le regole dell’economia mondiale.”

Mentre parla, sul monitor scorrono ora nuovi grafici, con una curva rossa in rapida crescita, in controtendenza rispetto a quelle che rappresentano il PIL di Stati Uniti, paesi europei e Russia.

Xi Jinping, china la testa e appoggia la fronte sul palmo. Rimane immobile per un lungo minuto, nel silenzio dei ministri intorno al tavolo.

Poi si risolleva, guarda fisso davanti a sé, nessuno in particolare, fa un leggero cenno con la testa ed esclama:

“Si…”


ogni riferimento a fatti o persone realmente accaduti o esistenti è puramente casuale e frutto di fantasia