giovedì 1 agosto 2013

Gli Intoccabili




C'era una volta un uomo solo al comando di un impero del male, un criminale che navigava paffuto nel mare oleoso e putrido della crisi di un paese. Con la sua grassa opulenza, le sue sventolate ricchezze, si faceva beffe della giustizia; anzi, con sarcasmo rilasciava interviste in cui, con i finti sorrisoni da caimano, con i suoi odiosi capelli impomatati, sfidava le forze dell'ordine ed i giudici che invano gli correvano dietro.
Avevano provato ad incastrarlo in tutti i modi, cercando inutilmente di incriminarlo decine di volte per le malefatte più evidenti agli occhi di tutti; persino la sua passione per le donne era finita in tribunale, sotto  l'accusa di sfruttamento della prostituzione... Niente da fare. Lui ne usciva sempre pulito.
Andava fermato, cancellato ad ogni costo... Bisognava trovare un cavillo, un minimo errore, a lui direttamente imputabile o meno, per sbatterlo finalmente dietro le sbarre. Un pool di coraggiosi, di intoccabili, trovò così l'accusa banale, ma definitiva: frode fiscale. Quella fu la giusta causa, il finale della storia, la pietra tombale per il nemico pubblico numero uno!
Così finì l'epopea di Al Capone.
Vediamo ora come leggete il parallelismo... Liberi, certo, di vedere Berlusconi come un gangster assassino, invece di un leader con luci ed ombre, scheletri nel proprio armadio di Arcore, ma pur sempre politico votato e non dittatore auto-eletto; ma liberi anche di vedere i giudici che lo perseguono (o perseguitano) come gli Intoccabili autorizzati a scandagliare tutta la sua vita privata, le sue finanze, le sue amicizie e le sue proprietà, pur di trovare il fatidico Tallone d'Achille, il verso giusto per, finalmente, annientarlo, pur se fuori dall'ambito delle urne.... Ma sia che lo leggiate in un modo, sia nell'altro, liberandovi dai preconcetti, e guardando semplicemente al nero su bianco, vi potreste forse accorgere di quanto questo parallelismo sia inquietante.....

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