mercoledì 26 settembre 2012

Cosa conta nel calcio


Fiorentina - Juventus = 0-0

Da quanto tempo non prendete un dizionario in mano?
Sembrerà banale, ma in quel pesante librone trovate anche le definizioni più ovvie, tipo “pane”, “casa”, “sole”, etc. Ecco, alla parola “calcio”, il dizionario recita:
gioco che si effettua fra due squadre di undici giocatori che mirano a far entrare un pallone nella rete avversaria...”
Appunto...

Non conta niente giocare il miglior calcio d’Italia.
Non conta niente dominare la miglior squadra della serie A, gente che non perde da una vita, che non incassa gol, che segna sempre.
Non conta niente correre per 90 minuti, ed avere la supremazia nel possesso palla.
Non conta niente che lo spettacolo sugli spalti sia sublime, che esci dallo stadio con la gola in fiamme, senza voce e poi fatichi a prender sonno per l'adrenalina ancora in circolo.
Non conta niente tirare in porta sedici volte e stampare una palla sulla traversa.
Non conta niente ricevere i complimenti dagli incravattati commentatori, seduti comodi in patinati studi televisivi.

Conta solo “far entrare un pallone nella rete avversaria”.

Mi perdonerete il caustico cinismo controcorrente. Ma sarebbe stato troppo facile, oggi, fare i dovuti complimenti, e accodarsi al coro dei “...ma come si gioca bene!...”, “...ma che sfortuna!...”, “...ma che ladri!...”.
Visto che il calcio è fatto anche di matematica, non riesco a togliermi dalla testa la facile somma 8 + 4, ovvero i 12 punti che avremmo potuto avere, e non abbiamo, per una mera questione di minuti a Parma e di centimetri ieri. E 12 punti sarebbero stati un'enormità per questa Fiorentina cresciuta fin troppo in fretta e fin troppo in modo entusiasmante. E mi domando per quanto tempo saremo in grado di tenere questo ritmo, di avere un Pizarro ed un Valero così dominatori del centrocampo, un Roncaglia che annulla chiunque gli si pari davanti, un Tomovic ed un Rodriguez sempre più in crescita, un Pasqual che giganteggia come non mai, uno Jovetic che realizza con una media di quasi un gol a partita... Temo di mettermi la maschera di Cassandra, oppure pensare biblicamente alle vacche magre, e già dopo cinque giornate questi maledetti punti persi mi pesano come quattro macigni.
Ma non c’è tempo per fermarsi a pensare e a far di conto... Il calcio ha fretta, Firenze ha fame, e sul piatto c’è l’Inter. Ma abbiamo le posate per mangiarla? Abituati alle sofferenze e ai crampi di stomaco giuro che posso anche abbuffarmi con le mani, come Maradona con l'Inghilterra in Messico, gettarmi su un panino al prosciutto con un rigore regalato all’ultimo minuto, addirittura accetto anche di farmi imboccare con un autogol. L’importante è non rimanere anche domenica a bocca asciutta!

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