domenica 23 settembre 2012

Volere & Volare

Parma - Fiorentina = 1-1

 La differenza fra il volere essere una grande squadra, ed effettivamente esserlo, volando fra le top del campionato, sta in cinque minuti; quelli che passano dallo sciagurato errore dal dischetto di Jovetic, e dall'altrettanto sciagurato fallo di mano di Toni. In quel lasso di tempo sta tutto il bello ed il brutto del calcio: il tifoso medio viola, avvezzo alle delusioni, stringe i braccioli della poltrona e vede passare tante immagini del passato (un formidabile nemico a strisce che sotto il sole di Torino indovina un tocco al volo e ribalta un 2 a 0, un tremendo pomeriggio a Roma con tre minuti impossibili in cui un tale Bartelt ci strozza l'urlo in gola, una serpentina di Amauri sotto la Ferrovia...); pensa e spera che questa volta andrà diversamente. Niente da fare, e le nubi nere degli anni passati si addensano di nuovo su Firenze.

Allora, facciamo un riassunto delle puntate precedenti:
Udinese: un tempo ad alti livelli, ma vittoria sofferta, colta solo all'ultimo tuffo (qui la vecchia storia si è, per fortuna, ribaltata); sembravano tre punti contro una grande, ma quest'Udinese da un punto in quattro gare, tanto grande non sembra.
Napoli: sprazzi di sereno, qualcosa di bel gioco, ma molto, troppo, sterile, e soprattutto sconfitta bruciante, colta dai partenopei con veramente poco sforzo.
Catania: discreta partita, bella vittoria e antiche emozioni, poco da dire.
Parma: anche qui un tempo o poco più, sempre la solita sensazione che in avanti manchi il punto di riferimento (e se si è costretti a inserire Seferovic dal primo minuto, allora, Houston, abbiamo un problema...), e l'immaturità di sigillare una gara già chiusa.

Mi domando: l'ottimismo che avevo, che avevamo fino ad un paio di giorni fa, era immotivato? Abbiamo visto tutti solo le paglìuzze delle novità, in campo e fuori, e abbiamo perso di vista qualche trave di cruciale importanza che rischia di schiacciare questa novella Fiorentina?
Mi rispondo: no, perchè comunque i passi avanti nel gioco sono evidenti; a tratti siamo trascinanti, bellissimi; perchè l'ex aeroplanino non è solo polacchine rosse, ma anche carisma, buone idee e testa calcistica; perchè questi ragazzacci, questi Viviano, Roncaglia, Borja, Pizarro, Aquilani (prima o poi), Cuadrado, Matias, JoJo e compagnia, hanno voglia, glielo si legge in faccia, e hanno piedi; ma devono correre veloci, con la testa e con il cuore, per non perdere troppo terreno; devono credere loro, prima di noi, di essere grandi, e da grandi pensare.

Ora guardo avanti. Il Franchi attende, Firenze tutta è in tensione, dopo ieri anche con più rabbia nel cuore. Niente scherzi, ragazzi; la signora di Torino non pare vecchia per niente, anzi è in gran forma.
E di nuovo, martedì sera, si rinnoverà la vecchia sfida; no, non fra Fiorentina e juve, ma fra volere e volare...

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